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Il ritorno improvviso di un volto conosciuto, quello di una ragazza straniera salvata anni prima, e l’arrivo imprevisto del nuovo, un bambino sordomuto abbandonato nella sua automobile incustodita, sono gli elementi che fanno scattare un’intricata vicenda in cui il commissario si destreggia tra SUV pariolini con le ruote squarciate, ecoterroristi reali o presunti, un omicidio e un probabile rapimento.
Lo accompagna nell’indagine il fidato Iannotta, con il suo romanesco colorito che è la voce della città stessa, quella Roma di cui Ricciardi non ritaglia alcune zone, come l’Esquilino e i Parioli nei romanzi precedenti, ma che viene attraversata in lungo e in largo, seguendo il Tevere in piena, in una ricostruzione topografica così precisa da farne un vero personaggio, riconoscibile per chi la pratica per abitudine e tangibile per chi invece non la conosce.
Si conferma la capacità del poliziesco metropolitano di raccontare la realtà contemporanea come nessun’altra forma narrativa dei nostri tempi sia in grado di fare. Il passato recentissimo del dicembre 2008, in cui il fiume minacciava di travolgere la Capitale, è una dimensione ancora presente e irrisolta, fatta di problemi di integrazione, di manifestazioni che paralizzano il traffico cittadino, di centri sociali e critical mass che sfidano pacificamente i fuoristrada assassini. La realtà è filtrata dallo sguardo del commissario, spesso vagabondo e bisognoso della lucidità di altri occhi, come esprime l’efficace sinestesia che dà il titolo al romanzo. Ponzetti espone i propri ragionamenti parlando in prima persona, con una tendenza a filosofeggiare, che lo porta a definire le circostanze in base al concetto greco di kairós, e con la giusta ironia di chi ha introiettato i modelli televisivi e cinematografici e può guardare con distacco se stesso come un personaggio dei racconti di Carlo Lucarelli o dei film con Humphrey Bogart.
Il meccanismo di empatia e coinvolgimento del lettore riesce alla perfezione e opera in direzione di una serialità che non è escluso possa essere l’anticamera di nuove avventure e di una trasposizione su schermo delle stesse. L’uscita estiva del romanzo, come negli anni precedenti, mira intanto a conquistare il pubblico in vacanza, che finora gli ha riservato una meritata e calorosa accoglienza.

(pubblicato su www.romanoir.it il 21.07.2011)

   


Roma Noir 2010
Scritture nere: narrativa di genere, New Italian Epic o post-noir?

a cura di Elisabetta Mondello
(Robin Edizioni 2010)



Concorso Letterario
Roma Noir 2010
per tre racconti inediti


Vincitori

1° classificato
Etica professionale
di
Marica Petrolati

2° classificato
Pisana
di
Stefano Cicerani

3° classificato ex aequo
Cuore fiore amore
di
Angela Cutrera

3° classificato ex aequo
Siracusa, 1608
di
Maria Lucia Riccioli


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