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Anche Francesco, nato a Bargagli ma da tempo residente a Milano, ama la Resistenza, ma da troppo tempo la storia del mostro lo ossessiona, perché crede che un vero giornalista debba cercare la Verità su tutto, e perché teme di conoscere già dei dettagli orribili della storia che però inconsciamente nasconde anche a se stesso, scegliendo di dimenticare e ammutolire. Come sembra fare tutta Bargagli, calata in un'omertà ottusa e omicida.
Così, lasciate moglie e figlia, Francesco parte alla volta di Bargagli. La storia della sua vita è una continua fuga da tutto ciò che avrebbe potuto ferirlo: questa volta, scoprire l'identità del mostro vorrà dire averla vinta su se stesso.
In una prosa ritmata e affabulatoria che mescola documentario e fiction, noir e romanzo epistolare, epopea e diario, romanzo storico e vicenda umana, Giorgio De Rienzo, docente universitario, saggista, critico letterario e romanziere, racconta ne Il mostro di Bargagli una storia “particolare”, quella realmente accaduta tra il ‘45 e oggi a Bargagli, e una storia “universale”, o almeno collettiva, quella dell'Italia della guerra, del dopoguerra, e soprattutto dell'Italia di oggi che tende a svuotare gli Ideali un tempo veri – fatti di sangue, morti, coraggio, fame, amore – e a riusarli per nascondervi i propri delitti, misteri, le proprie colpe. Dissacrante nel contenuto, tradizionale nello stile, il nuovo libro di De Rienzo combatte contro la notizia spettacolarizzata, denuncia la morte trasformata in farsa, protesta “garbatamente” contro un sistema che non è più a misura d'uomo.
L'io narrante e la sua vicenda umana sono una sorta di personificazione del disagio dell'intellettuale di fronte alla reificazione imperante ma, allo stesso tempo, forniscono un substrato facilmente fruibile per chiunque desideri un romanzo in tre atti, con tanto di storia d'amore, delitti, colpi di scena e ribaltamenti. Anche la seconda trama del libro – la storia della Resistenza, che si intreccia con vent'anni di delitti – è, a suo modo, un noir canonico. Ma è proprio la combinazione, l'impasto tra i due piani di lettura a dar vita a un romanzo sui generis, innovativo non tanto nel lessico, nello stile, nella trama, quanto nella motivazione stessa della scrittura.
Chi ha ucciso Virgola e gli altri? Che ruolo ha la Banda dei Vitelli, piccola organizzazione malavitosa infiltratasi nella Resistenza? Perché lo stesso Francesco è stato mandato via da Bargagli? Chi è suo padre? E' possibile che alcuni partigiani o sedicenti tali abbiano tradito la buonafede del popolo italiano? E gli eroi, esistono gli eroi?
La realtà non sempre fornisce tutte le risposte, i romanzi spesso sì. Per quanto riguarda Il mostro di Bargagli , realtà e finzione si intrecciano come nella migliore tradizione, per fornire una chiave, un'imbeccata, a chiunque abbia voglia di continuare a indagare.


(pubblicato su www.romanoir.it il 11.07.2008)

   



Roma Noir 2007
Luoghi e nonluoghi nel romanzo nero contemporaneo

a cura di Elisabetta Mondello
(Robin Edizioni 2007)
























Concorso Letterario
Roma Noir 2008
per tre racconti inediti


Vincitori

1° classificato
Il focolare
di
Davide Martirani

2° classificato
Vedo nero (Baby E.)
di
Andrea Floris

3° classificato ex aequo
La cosa nera
di
Roberto Santini

3° classificato ex aequo
La bellezza
di
Marco Bocci


Leggi i racconti

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Che cos'è Roma Noir?
Non è una nuova etichetta dell’ipermercato culturale contemporaneo. Né l’ennesimo slogan a effetto, in anni in cui tendenze e scritture vengono spesso definite a partire dai titoli delle antologie che lanciano i giovani esordienti.
Dal 2003 Roma Noir è un appuntamento annuale all’Università di Roma “La Sapienza”. Uno spazio che tenta di incrociare e di far dialogare due territori, quello di chi (scrittori, critici, case editrici, direttori di riviste) in questi anni ha “sdoganato” definitivamente il noir dal ghetto della letteratura di second’ordine con quello dell’Università, intesa nel senso delle sue componenti (studenti, docenti e, fisicamente, aule di un ateneo) ma soprattutto quale luogo di creazione/trasmissione di un’idea del mondo che, nel caso della letteratura, frequentemente si mantiene distante da alcuni ambiti della produzione e della lettura.
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