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La polizia, precipitatasi sul luogo del delitto non ha molti dubbi su cosa sia successo e giudica il caso come una normale legittima difesa, assolvendo Richard senza fare troppe domande. Questi, divorato dal senso di colpa, ignorando il consiglio della polizia di stare alla larga dai guai, si reca sul luogo del funerale dove conosce il padre del ladro, Ben Russel, un ex galeotto dal passato cruento, che si rivela una persona molto pericolosa per Richard e la sua famiglia. Uno strano destino per chi, come lui, in tenera età aveva vissuto in prima persona il dolore della perdita del padre suicidatosi per motivi che restano ancora del tutto oscuri.
Come spesso ci ha abituato Lansdale, scrittore che ama dipingere i suoi personaggi con le sfumature più strane, le sue storie non si svolgono in maniera lineare e il male e il bene, in questo caso simboleggiati da padre e figlio, si confondono in un vortice di sentimenti all'apparenza incomprensibili. Il caso in questione, l'omicidio unito al senso di colpa, la vendetta, i rapporti familiari incompleti e infine una necessità spasmodica di raggiungere l'obiettivo circondano una storia torbida e bagnata di sangue che nasconde interessi e giochi di potere. In una vicenda in cui gli avvenimenti si sviluppano in maniera del tutto inaspettata emergono come una forza centrifuga inarrestabile le emozioni che conducono, e che hanno condotto, gli uomini nelle loro scelte. E' una storia che tiene il fiato sospeso fino all'ultimo e che affascina per la particolarità di quei personaggi che all'interno della narrazione prendono vita, mostrando una personalità ben distinta, non priva di luci, ombre e paradossi. Ciò che spinge la storia verso un finale conclusivo sono, infatti, le mancanze implicite ed esplicite dell'essere umano e quei legami familiari spezzati che a volte si manifestano in maniera del tutto straordinaria. Ognuno dei personaggi, immerso suo malgrado in questo vortice di emozioni e di vitalità, ha perso qualcosa e cerca di trovare le sua direzione per appagare un senso di vuoto incolmabile, ma l'evoluzione dei rapporti umani non è sempre lineare e gli affetti in alcuni casi si manifestano in modo molto strano.
L'ambientazione texana, un crocevia fra il mondo messicano e quello dei cowboy, un mix di culture in cui spesso si intrecciano le storie più torbide legate al mondo della malavita, costituisce lo sfondo in cui passioni e dolori si incontrano, generando una storia fuori dal comune e una miscela di emotività dalla quale non si può non venire attratti e travolti. In uno scontro che porta a galla tutto il marcio dell'umanità, non si può non tener presente la complessità dei rapporti umani e i legami che spingono le persone ad andare avanti per la loro strada. E' un romanzo che non appena sembra arrivare ad una soluzione ovvia, presenta nuove problematiche e nuovi colpi di scena, tenendo con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.


(pubblicato su www.romanoir.it il 19.10.2008)

   



Roma Noir 2007
Luoghi e nonluoghi nel romanzo nero contemporaneo

a cura di Elisabetta Mondello
(Robin Edizioni 2007)
























Concorso Letterario
Roma Noir 2008
per tre racconti inediti


Vincitori

1° classificato
Il focolare
di
Davide Martirani

2° classificato
Vedo nero (Baby E.)
di
Andrea Floris

3° classificato ex aequo
La cosa nera
di
Roberto Santini

3° classificato ex aequo
La bellezza
di
Marco Bocci


Leggi i racconti

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Che cos'è Roma Noir?
Non è una nuova etichetta dell’ipermercato culturale contemporaneo. Né l’ennesimo slogan a effetto, in anni in cui tendenze e scritture vengono spesso definite a partire dai titoli delle antologie che lanciano i giovani esordienti.
Dal 2003 Roma Noir è un appuntamento annuale all’Università di Roma “La Sapienza”. Uno spazio che tenta di incrociare e di far dialogare due territori, quello di chi (scrittori, critici, case editrici, direttori di riviste) in questi anni ha “sdoganato” definitivamente il noir dal ghetto della letteratura di second’ordine con quello dell’Università, intesa nel senso delle sue componenti (studenti, docenti e, fisicamente, aule di un ateneo) ma soprattutto quale luogo di creazione/trasmissione di un’idea del mondo che, nel caso della letteratura, frequentemente si mantiene distante da alcuni ambiti della produzione e della lettura.
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