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La conformazione fisica, il colore della pelle e l'appartenenza sociale, sono le caratteristiche in base alle quali la città di Malva stabilisce la dislocazione degli individui nei diversi mondi. A causa di tutto ciò, sin dai tempi dell'istituzione della città stessa, i " Drow", uomini di colore scuro amanti lavoratori della terra, furono strappati dai loro boschi per divenire schiavi dei sotterranei.
Telker vive da quando è nato nel mondo dei Piani Superiori, ma le sue origini da mezzo sangue (madre bianca-parte Drow) non gli ha mai permesso di sentirsi veramente accettato dagli uomini bianchi a causa di quell'unico ricordo genetico del padre: pelle da drow. Per compensare alle sue diversità fisiche e conquistare l'ammirazione degli uomini, si butta nella carriera da Guardia dell'esercito. Le fatiche del suo grande lavoro vengono ricompensate quando gli viene affidato un importantissimo caso investigativo, a causa del quale si ritrova indagare in incognito nei piani sotterranei. I diversi rapporti che instaura con i membri dei due mondi lo mettono sempre più in crisi d'appartenenza, in una vera battaglia di pronomi personali, e lo spingono a domandarsi più volte quale sia la vera civiltà.
Nei pensieri di Telker, «I Drow sono selvaggi, vivono nelle foreste commettendo atti indicibili e hanno la supremazia della magia. Quando li strappiamo dalle loro case, forti del nostro essere civili, facciamo loro un favore. Li mettiamo a parte del nostro mondo ordinato di vetro e metallo, diamo loro un lavoro ed un senso alla loro esistenza. Nessuno ai Quartieri Alti si chiedeva mai se un Drow avesse sentimenti, se amasse la propria famiglia, se avesse nostalgia di casa. Un Drow era una bestia da soma».
È evidente come, sostituendo il termine Drow con il nome di qualsiasi altra civiltà, potrebbero tornarci alla mente innumerevoli casi della storia e anche della nostra quotidianità.
I dannati di Malva ci mostra sfaccettature della realtà talvolta invisibile, come talvolta incurantemente guardabile, è un libro che invita alla sensibilizzazione verso il mondo che ci circonda e che spesso si trova nei nostri sottosuoli.
Licia Troisi pertanto ha scelto di devolvere parte dei diritti delle vendite di questo libro alla Legambiente a sostegno della campagna "Salva Italia".


(pubblicato su www.romanoir.it il 25.04.2008)

   



Roma Noir 2007
Luoghi e nonluoghi nel romanzo nero contemporaneo

a cura di Elisabetta Mondello
(Robin Edizioni 2007)
























Concorso Letterario
Roma Noir 2008
per tre racconti inediti


Vincitori

1° classificato
Il focolare
di
Davide Martirani

2° classificato
Vedo nero (Baby E.)
di
Andrea Floris

3° classificato ex aequo
La cosa nera
di
Roberto Santini

3° classificato ex aequo
La bellezza
di
Marco Bocci


Leggi i racconti

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Che cos'è Roma Noir?
Non è una nuova etichetta dell’ipermercato culturale contemporaneo. Né l’ennesimo slogan a effetto, in anni in cui tendenze e scritture vengono spesso definite a partire dai titoli delle antologie che lanciano i giovani esordienti.
Dal 2003 Roma Noir è un appuntamento annuale all’Università di Roma “La Sapienza”. Uno spazio che tenta di incrociare e di far dialogare due territori, quello di chi (scrittori, critici, case editrici, direttori di riviste) in questi anni ha “sdoganato” definitivamente il noir dal ghetto della letteratura di second’ordine con quello dell’Università, intesa nel senso delle sue componenti (studenti, docenti e, fisicamente, aule di un ateneo) ma soprattutto quale luogo di creazione/trasmissione di un’idea del mondo che, nel caso della letteratura, frequentemente si mantiene distante da alcuni ambiti della produzione e della lettura.
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