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Con una narrazione agile e a tratti incalzante l'autore ci trasporta nella realtà giovanile e negli abissi dell'alienazione che ne caratterizza l'esistenza, delineando i comportamenti e gli aspetti psicologici dei protagonisti. Con modalità diverse sono presenti in tutti i personaggi la percezione del tragico, l'amarezza della realtà, l'esaltazione dell'io in contrapposizione a una società che non accetta colpi di scena. Stefano è il leader del gruppo, è l'ideatore del piano nonché l'organizzatore di tutte le iniziative che vengono portate avanti dal trio; è ambizioso, scaltro, testardo, esaltato e deciso ad eliminare gli ostacoli che si collocano davanti a sé, convinto della “supremazia della ragione al di sopra dei sentimenti”. Un eroe alla rovescia pienamente convinto dei propri mezzi e della propria superiorità, che prova piacere a manipolare le menti delle persone che lo circondano. Luca è il suo migliore amico e lo segue, seppur con molti timori, per tenere fede ad un'amicizia che dura ormai da anni. Marco è ossessionato dall'idea di proteggere la madre, unico vero affetto rimastogli dopo la morte del padre. Sarà questo intreccio a trascinare i ragazzi verso un'avventura che li metterà a confronto con il proprio vero io, con le proprie paure, con le proprie responsabilità. A partire dal momento del sequestro gli avvenimenti si moltiplicheranno e le relazioni fra quanti sono implicati, anche a loro malgrado, nella vicenda si intrecceranno sempre di più.
Lo sfondo della storia è l'ambiente adolescenziale: l'inizio della scuola, lo studio pomeridiano, gli amori mancati, il rapporto con i genitori, l'amicizia sono, infatti, gli elementi che caratterizzano la vita di questi “tremendi” adolescenti. Una vita deludente in perfetta armonia con la società alienante degli anni Novanta, dove la noia e la sfiducia spesso si trasformano in rabbia autodistruttiva. È la vendetta che alcuni ragazzi portano a compimento verso qualcosa che sfugge alla loro percezione, una mancanza incolmabile che li porta a rispondere in maniera violenta alle delusioni che hanno subito durante la loro vita, una scelta che impone l'uso della violenza come mezzo per emergere. L'alienazione, l'ambizione, la noia, i drammi familiari sono i motori che spingono i ragazzi verso l'uscita dall'anonimato ma rappresentano, allo stesso tempo, un vortice nel quale vengono trascinati senza via di scampo, un demone da cui inconsciamente cercano di fuggire. È un cammino che li porterà alla perdita dell'innocenza, ad una nuova presa di coscienza, alla consapevolezza che il “male” si nasconde dietro ogni cosa. Dopotutto è per “fare giustizia” nei confronti di Borghini che i tre decidono di sequestrare la figlia dell'imprenditore ma la vita è fatta di colpi di scena, di azioni istintive e di avvenimenti imprevisti. Lo scopriranno attraverso un'esperienza dalla quale non potranno tornare indietro.


(pubblicato su www.romanoir.it il 04.04.2008)

   



Roma Noir 2007
Luoghi e nonluoghi nel romanzo nero contemporaneo

a cura di Elisabetta Mondello
(Robin Edizioni 2007)
























Concorso Letterario
Roma Noir 2008
per tre racconti inediti


Vincitori

1° classificato
Il focolare
di
Davide Martirani

2° classificato
Vedo nero (Baby E.)
di
Andrea Floris

3° classificato ex aequo
La cosa nera
di
Roberto Santini

3° classificato ex aequo
La bellezza
di
Marco Bocci


Leggi i racconti

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Che cos'è Roma Noir?
Non è una nuova etichetta dell’ipermercato culturale contemporaneo. Né l’ennesimo slogan a effetto, in anni in cui tendenze e scritture vengono spesso definite a partire dai titoli delle antologie che lanciano i giovani esordienti.
Dal 2003 Roma Noir è un appuntamento annuale all’Università di Roma “La Sapienza”. Uno spazio che tenta di incrociare e di far dialogare due territori, quello di chi (scrittori, critici, case editrici, direttori di riviste) in questi anni ha “sdoganato” definitivamente il noir dal ghetto della letteratura di second’ordine con quello dell’Università, intesa nel senso delle sue componenti (studenti, docenti e, fisicamente, aule di un ateneo) ma soprattutto quale luogo di creazione/trasmissione di un’idea del mondo che, nel caso della letteratura, frequentemente si mantiene distante da alcuni ambiti della produzione e della lettura.
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