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Per quale ragione il personaggio-narratore si trova coinvolto in questo confronto epocale? Quale sarà il suo contributo e per chi combatterà alla fine? I combattimenti influenzeranno il suo legame con Othmane? Quest'ultimo svolgerà un ruolo secondario nella storia? Riusciranno a realizzare il loro sogno di raggiungere il Nuovo Mondo, superando la paura dell'«ignoto delle acque oltre lo stretto di Gibilterra»? Per quale motivo e quando Redouane decide di descrivere la sua storia?
Nel periodare in prima persona di Redouane il tema della guerra intransigente lascia gradualmente il posto alla rappresentazione del contesto sociale di Algeri, in cui si manifesta l'amore dei due personaggi e si deve rintracciare l'origine del racconto dell'io narrante.
Seguendo gli sforzi di Redouane di proteggere il suo legame con Othmane dai suoi tradimenti e dagli agguati dei terribili giannizzeri turchi, si compie il viaggio del lettore tra i «cristiani di Allah», questo gruppo di persone – provenienti da ogni parte del Mediterraneo – che, avendo rinnegato per scelta o a causa della cattura il cristianesimo, hanno dato vita a «quel movimento di uomini che vanno e vengono, indifferente delle frontiere e degli stati o delle fedi religiose», e anche dei loro conflitti aggiungerei. La vita “corsara” dei due protagonisti – fatta di fughe, intrighi, pericoli, quindi mai stabile ma sempre dinamica – diventa il modello di vita adeguato a capire la realtà ibrida dei rinnegati, e la zona franca, «dove gli oggetti e i simboli delle religioni si confondevano», si trasforma nel prototipo di spazio condivisibile.
Nell'incedere narrativo, tra le avventure marine e quelle nelle notti algerine misteriose e pericolose, fra schiavi subdoli e alchimisti, interrotto a volte dai recuperi memoriali di Redouane, compare la veneziana Lucia, catturata dal protagonista stesso durante il saccheggio di una nave. Dotata di una voce ammaliante e del dono di gestire il potere delle parole, Lucia, con le sue canzoni, propone un racconto nostalgico della vita, incentrato sulla tematica dell'impossibilità di recuperare il passato perduto. Solo confrontandola a ciò, l'esposizione di Redouane acquista un significato: il passaggio dal tempo passato a quello presente frantuma la narrazione e proietta la storia nel futuro, in cui si prefigura l'ennesimo cambiamento identitario della voce narrante e, forse, una nuova storia.
Tralasciando il soliti temi del noir, cioè le ambientazioni contemporanee e il mondo del crimine, e scegliendo un romanzo in cui la narrazione stessa è un argomento, ossia un genere metanarrativo, Carlotto dimostra che la riflessione sulla composizione di un romanzo può rientrare tra i contenuti del noir, e che questo genere deve affrontare la storia, in particolare la memoria, se vuole continuare a offrire al lettore una visione critica della realtà che prenda in considerazione anche gli avvenimenti marginali, invece di fare una letteratura consolatoria.
(pubblicato su www.romanoir.it il 30.06.2008)
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Roma Noir 2007
Luoghi e nonluoghi nel romanzo nero contemporaneo
a cura di Elisabetta Mondello
(Robin Edizioni 2007)
Concorso Letterario
Roma Noir 2008
per tre racconti inediti
Vincitori
1° classificato
Il focolare
di
Davide Martirani
2° classificato
Vedo nero (Baby E.)
di
Andrea Floris
3° classificato ex aequo
La cosa nera
di
Roberto Santini
3° classificato ex aequo
La bellezza
di
Marco Bocci
Leggi i racconti
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Che cos'è Roma Noir?
Non è una nuova etichetta dell’ipermercato culturale contemporaneo. Né l’ennesimo slogan a effetto, in anni in cui tendenze e scritture vengono spesso definite a partire dai titoli delle antologie che lanciano i giovani esordienti.
Dal 2003 Roma Noir è un appuntamento annuale all’Università di Roma “La Sapienza”. Uno spazio che tenta di incrociare e di far dialogare due territori, quello di chi (scrittori, critici, case editrici, direttori di riviste) in questi anni ha “sdoganato” definitivamente il noir dal ghetto della letteratura di second’ordine con quello dell’Università, intesa nel senso delle sue componenti (studenti, docenti e, fisicamente, aule di un ateneo) ma soprattutto quale luogo di creazione/trasmissione di un’idea del mondo che, nel caso della letteratura, frequentemente si mantiene distante da alcuni ambiti della produzione e della lettura.
Segue>
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