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Questa volta il caso vuole che i due debbano sbrigare un lavoro apparentemente facile per un vecchio amico. Marvin Hanson, infatti, chiede loro di recuperare la nipote Gadget che, dopo essere scappata di casa, vive con uno spacciatore che la picchia continuamente. Hap e Leonard, come in ogni situazione in cui c'è da menare le mani, non si fanno pregare più di tanto e, dopo un'irruzione nel camper di un gruppo di malavitosi, recuperano facilmente la ragazza e gettano la cocaina che trovano nel water. La storia sembrerebbe finire così, ma con il passare dei giorni i due capiscono di aver messo piede in un giro d'affari loschi al di fuori della loro portata e si troveranno a dover fare i conti con un killer spietato di nome Vanilla Ride.Durante il suo viaggio in Italia per presentare questo romanzo, Joe R. Lansdale si è recato all'università di Roma “La Sapienza” lunedì 27 aprile alle ore 10 e, con l'occasione, ha risposto alle domande degli studenti più curiosi. Lo scrittore ha accettato volentieri un'intervista.

Che cos'è il Pulp e cosa ha dato di nuovo alla letteratura?

Ci sono vari significati. Il primo è proprio quello ortodosso che vuol dire scrivere dei racconti su della carta di riciclo. Questo forse è il primo significato. Pulp vuol dire anche una scrittura sciatta, brutta o buttata lì, ma ci sono un sacco di grandissimi autori che hanno scritto per riviste Pulp delle storie che vanno molto al di là della stessa definizione di questo genere; scrittori che hanno dato molto alla letteratura. In realtà il Pulp è più che altro un'idea.


Come nasce la saga di Hap e Leonard?

In realtà non lo so. Ho iniziato a scrivere la prima storia senza la volontà che diventasse una saga. Poi sono arrivati questi due personaggi che sono tornati continuamente anche dopo. Per esempio negli Stati Uniti l'episodio precedente della saga di Hap e Leonard è stato scritto otto anni fa, ma qui in Italia li si vede molto più spesso perché sono arrivati tutti insieme, come quando sono arrivati i cellulari.


Chi sono Hap e Leonard?

Sono io entrambi. Il personaggio di Hap è quello che più mi somiglia come humor, come visione politica, come appartenenza sociale. Poi, in tutto quello che scrivo, ci sono sempre due personaggi e c'è sempre un antagonista. Questo per dare dualismo alla storia che è una cosa fondamentale.


Chi è Vanilla Ride e cosa potrebbe rappresentare nell'immaginario collettivo?

Vannilla Ride è un sogno terrificante. Rappresenta tutto ciò che è spaventoso nella vita ed è anche un personaggio attraente. In definitiva è una cattiva molto dotata.


In che modo le sue esperienze di vita hanno condizionato la sua produzione letteraria?

Fondamentalmente sono cresciuto in un ambiente molto duro e non c'era molta cultura che girava. Quindi in realtà sono riuscito a raccogliere tutto quello che trovavo in giro.

Perché i lettori italiani amano i suoi romanzi?

Non ne ho la più pallida idea, però gliene sono molto grato.

 

(pubblicato su www.romanoir.it il 03.06.2009)

   


Roma Noir 2008
"Hannibal the Cannibal c'est moi?" Realismo e finzione nel romanzo noir italiano

a cura di Elisabetta Mondello
(Robin Edizioni 2008)
























Concorso Letterario
Roma Noir 2009
per tre racconti inediti


Vincitori

1° classificato
Sala d'attesa
di
Carmen Maffione

2° classificato
Terapia d'urto
di
Silvia Premoli

3° classificato ex aequo
Il demone della Buonanotte
di
Andrea Franco

3° classificato ex aequo
Dolcemente verso il basso
di
Massimiliano Govoni


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