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Si parte dalla famiglia Carollo di Mpalermu, emblema di uno dei maggiori problemi del sud Italia, la difficoltà a trasportare in fatti, senza perdersi in giri di parole e di azioni a Carnezzeria che dà il titolo alla raccolta, parola che fa pensare a esistenze socialmente sbilanciate e trattate come carne da macello (la protagonista Nina, sposa che sa di lutto, succube del sadismo perverso dei fratelli). Vita mia, l'ultimo atto, fa sentire più degli altri due l'assenza di un tempo preciso, i personaggi sono al baratro cosi come il lettore, la distanza tra i due perciò si assottiglia straordinariamente. Una madre e i suoi figli recitano il dramma di una perdita in dialetto siciliano che, usato senza paura di incomprensione in tutte e tre gli atti unici, dà chiaro segno della potenza naturale e istintiva della comunicabilità tipicamente popolare. Molto interessante la prefazione di Camilleri nonché gli incipit esplicativi che la drammaturga presenta ad ogni inizio di dramma, rivelando un'intelligente sensibilità mai persa nell'isteria, tanto cara agli esperimenti teatrali degli ultimi anni.


(pubblicato su www.romanoir.it il 29.05.2008)

   



Roma Noir 2007
Luoghi e nonluoghi nel romanzo nero contemporaneo

a cura di Elisabetta Mondello
(Robin Edizioni 2007)
























Concorso Letterario
Roma Noir 2008
per tre racconti inediti


Vincitori

1° classificato
Il focolare
di
Davide Martirani

2° classificato
Vedo nero (Baby E.)
di
Andrea Floris

3° classificato ex aequo
La cosa nera
di
Roberto Santini

3° classificato ex aequo
La bellezza
di
Marco Bocci


Leggi i racconti

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Che cos'è Roma Noir?
Non è una nuova etichetta dell’ipermercato culturale contemporaneo. Né l’ennesimo slogan a effetto, in anni in cui tendenze e scritture vengono spesso definite a partire dai titoli delle antologie che lanciano i giovani esordienti.
Dal 2003 Roma Noir è un appuntamento annuale all’Università di Roma “La Sapienza”. Uno spazio che tenta di incrociare e di far dialogare due territori, quello di chi (scrittori, critici, case editrici, direttori di riviste) in questi anni ha “sdoganato” definitivamente il noir dal ghetto della letteratura di second’ordine con quello dell’Università, intesa nel senso delle sue componenti (studenti, docenti e, fisicamente, aule di un ateneo) ma soprattutto quale luogo di creazione/trasmissione di un’idea del mondo che, nel caso della letteratura, frequentemente si mantiene distante da alcuni ambiti della produzione e della lettura.
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